Il Wing Chun
è un antico stile cinese di combattimento, inventato 300
anni fa da una monaca che diede allo stile il nome della sua prima
allieva. Scopo dell’allenamento è quello di acquisire
una sensibilità tattile e una logica di combattimento che
permettano di adattarsi istintivamente ed efficacemente ad ogni
situazione pericolosa seguendo il principio del fiume che sfocia
nel mare: “se incontra una roccia non si ferma, ma continua
e raggiunge la sua meta anche dopo molti ostacoli”.
“La miglior difesa è l’attacco”, questo
è il motto di A.v. Schlieffens, ma i tribunali non ammettono
il puro attacco preventivo come legittima difesa senza contare le
varie casistiche in cui si rende necessario concepire la difesa
essenzialmente come repressione di un atto violento subito.
Uno studio ed un allenamento alla forma mentis caratteristica della
difesa pura pone le basi su due principi: attendere l’attacco
lasciando l’iniziativa all’avversario e ristabilire
la situazione antecedente all’attacco.
La difesa pura ha un approccio di tipo “ama il tuo prossimo”
che presuppone un alto grado di superiorità fisica nei confronti
dell’avversario. E’ naturale che la superiorità
fisica possa scaturire da una adeguata preparazione di tecnica marziale
e da una lucida conoscenza delle logiche sia mentali che tattiche
del combattimento individuale. Infatti, nella maggior parte dei
casi, ciò che rende la mente offuscata dall’adrenalina
e dalla rabbia è proprio il venirsi a trovare in situazioni
poco conosciute e sempre nuove. Essere padroni di un sistema di
combattimento cinese vuol dire acquisire una logica di combattimento
che si sappia adattare alle innumerevoli situazioni in cui un’aggressione
può manifestarsi.
Il Wing Chun Kung Fu ha come fine ultimo, e in questo si differenzia
dagli stili occidentali, il controllo e non la distruzione dell’avversario.
E’ naturale, per motivi di metodo, sapere prima come atterrare
un avversario prima di sapere come controllarlo.
Oltre all’aspetto materiale, cioè all’affronto
di due corpi, in combattimento si affrontano anche due volontà.
Se si è capaci di abbattere lo spirito combattivo dell’avversario,
sia solo verbalmente che riuscendo con qualche tecnica dimostrativa,
il suo corpo cesserà di rappresentare una minaccia. Sicché
anche la psicologia ha la sua importanza, psicologia che si manifesta
nell’atteggiamento di chi combatte, ma, per essere usata,
ha bisogno di una buona dose di freddezza e pazienza per evitare
che le situazioni estreme facciano degenerare la quiete dello spirito
e la lucidità della mente. Gengis Khan era solito far precedere
il suo esercito da una schiera di uomini che diffondeva, nelle città
da conquistare, voci sulle terribili punizioni che i mongoli infliggevano
a coloro che osavano opporre resistenza. Ciò spesso provocava
il desiderato effetto: far spalancare le porte della città
senza bisogno di combattere. La filosofia che sta dietro al Kung
Fu è estremamente pratica, d'altronde Kung Fu significa “duro
lavoro”. Si inizia con le cose più semplici: con la
corretta posizione, il movimento, il modo di camminare e respirare
e così via. Poi si iniziano ad apprendere tecniche e movimenti
da eseguire nel migliore modo possibile al fine di trasformare ogni
movimento o posizione tecnica in un qualcosa di naturale, come un
respiro. Nel Wing Chun il Sapere non è Potere; solo il “Poter
fare” ci aiuta a controllare una situazione pericolosa. La
mente da sola non può trovare la soluzione dei problemi reali.
Tornando all’aspetto teorico, vi è da porre l’attenzione
su di una serie di “virtù” che la pratica del
Wing Chun può far accrescere. Il semplice fatto di dover
imparare delle forme richiede una serie di considerazioni: imparare
una forma significa acquisire coordinazione, logica, capacità
respiratorie e soprattutto pazienza. Il Wing Chun richiede al praticante
la capacità di coordinare più movimenti in simultanea:
e ciò non è da tutti e si impara solo con molta pratica.
Logica perché ogni movimento ha il suo valore e significato
e non tenere in considerazione questo significa fare una serie di
movimenti senza senso. Le forme nel tempo oltre a curare la formazione
tecnica, curano la salute. Le posture sono sempre ben correlate
al Chi Kung, per cui a posizioni corrette e rispettose della medicina
tradizionale cinese e all’apprendimento della respirazione
diaframmatica da armonizzare ai movimenti. Questo tipo di esercizio
interno può aiutare sia a rilassare l’organismo (es.
la stessa respirazione diaframmatica si presta ad un massaggio degli
organi interni) che a rafforzare il corpo (es. la capacità
di usare il diaframma ed il busto permette di scaricare energia
presa dall’esterno e riusarla a proprio favore, il corpo inizia
a funzionare come una molla: un pugno assorbito si trasforma in
un attacco, è il principio del Tao: se da un lato prendi
dall’altro restituisci).
Sifu dott. Mezzone |