La mia testimonianza:
il mondo del Wing Chun per tutti
SiHing
G. Natale e Sifu S. Mezzone
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Sono sempre stata affascinata dalla cultura orientale ed in particolar
modo dalle arti marziali che vedevo praticate nei film di Bruce
Lee. Egli era il mio idolo perché vedevo in lui un guerriero
capace di far fronte alle più disparate avversità
e la mia voglia di emularlo era immensa. Fin da bambina ho cercato
di praticare un qualche sport che mi potesse avvicinare al mondo
delle arti marziali ma ahimè, dato il fisico che mi ritrovo,
ho sempre dovuto desistere perché tali sport necessitavano
di troppa prestanza atletica e mi rendevo conto che l’obesità
era per me un handicap. Mi sono dovuta accontentare praticando un
allenamento anaerobico in una palestra, così almeno mi muovevo
un po’. Un giorno, per caso, chiesi alla proprietaria della
palestra se lì si praticassero arti marziali e lei mi rispose
che c’erano due corsi, uno di ju jitsu ed uno di Wing Chun.
Il primo corso era un’arte marziale che già conoscevo
e lo evitai a priori poiché sapevo che sarebbe risultato
troppo difficoltoso per me. Per ciò che riguardava invece
il secondo corso, non sapendo in cosa poteva consistere mi spinsi,
forte della mia innata curiosità, a chiedere informazioni
all’istruttore. Egli mi spiegò che il Wing Chun era
un’Arte marziale non molto diffusa (all’epoca) come
le altre e, tra i suoi allievi più famosi, annoverava il
mio idolo (Bruce Lee). Una delle prime domande che porsi al maestro
fu se io avessi potuto praticare tale disciplina nonostante la mia
notevole mole. Egli mi rispose affermativamente poiché il
Wing Chun era un’arte nella quale, a differenza delle altre,
non è l’allievo che deve adattarsi allo stile, ma è
lo stile che si adatta all’allievo ed alle sue esigenze. Dopo
queste parole, un pò per curiosità ed un pò
per voglia di provare a realizzare un sogno, cominciai gli allenamenti,
incoraggiata da una persona che forse vide in me, al di là
dell’aspetto esteriore, una futura allieva. Dopo sei anni
che pratico il Wing Chun posso affermare che l’impegno e la
costanza che ho impiegato nell’apprendimento di quest’arte
(sto ancora imparando) finora sono stati ben ripagati. Infatti,
penso di aver ricevuto dal Wing Chun molto più di quanto
io possa aver dato. Facendo un esame di coscienza mi accorgo che
oggi, nonostante io sia comunque obesa, sono però una persona
molto più sicura di se e delle proprie capacità. Ho
acquisito un notevole autocontrollo, una capacità di reagire
e prendere delle decisioni in modo molto più rapido, anche
in situazioni difficili. Ho imparato a confrontarmi con altre persone,
anche fisicamente più dotate di me, in quanto, grazie al
Wing Chun, ho sviluppato anche una notevole agilità ed una
coordinazione motoria che molte persone, seppur magre, non hanno.
Per me ormai il Wing Chun è come una droga, ogni volta che
mi alleno scopro sempre nuove cose e ciò mi stimola dandomi
una sorta di dipendenza dall’allenamento. Per fortuna ciò
non è dannoso come la droga anzi, può donare solo
benefici. Oggi io non solo sono un’allieva appassionata al
Wing Chun, grata al mio maestro per aver creduto in me ed avermi
seguita nell’apprendimento di quest’arte, ma sono diventata
anche un’istruttrice che vuol trasmettere ad altri gli insegnamenti,
non solo tecnici, ricevuti in questi sette anni di apprendimento
e che mi hanno aiutata a crescere, anche spiritualmente.
SiHing
G. Natale
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